Chiese, cappelle e piloni votivi

Gambasca vanta un discreto patrimonio di edifici e monumenti religiosi, testimoni non solo di antiche tradizioni e devozioni popolari, ma anche di un passato culturale, artistico e religioso che ha lasciato segni degni di nota. Così ecco che accanto alla Chiesa Parrocchiale di San Sebastiano, datata 1497, abbiamo le cappelle di Santa Lucia, di San Rocco e San Defendente che oggi rendono unici e caratteristici i borghi in cui sono situate. Non vanno dimenticati inoltre i numerosi piloni votivi sparsi per il territorio gambaschese, decorati con opere pittoriche di artisti locali.

La chiesa parrocchiale

La Chiesa Parrocchiale di Gambasca sotto il titolo di San Sebastiano martire fu fondata nel 1492. Nata dapprima come cappella di San Sebastiano, fu smembrata dalla parrocchia di San Andrea di Martiniana Po ed eretta a parrocchia il 7 Aprile 1497 dal Cardinale Domenico Della Rovere, vescovo di Torino, con riserva di giuspatronato alle Badesse di Rifreddo che, in questo modo, mantenevano i privilegi sulla comunità nominando direttamente il rettore. Già il 21 Maggio 1495, la badessa aveva autorizzato la vendita di una casa e corte esistenti in Gambasca e appartenenti a una certa Andreetta Mussa per il prezzo di 13 fiorini, a vantaggio della cappella di San Sebastiano.

Nel documento che sancisce la nascita della Parrocchia, il Cardinale Della Rovere, ordinò che la chiesa, dov'era già presente il fonte battesimale, fosse ornata di pitture, arredata con paramenti e dotata di beni sufficienti. Inoltre vi erano già il cimitero accanto alla chiesa, la casa per il rettore e il campanile dotato di campana.

E' bene evidenziare che la Parrocchia di Gambasca fu l'ultima ad essere eretta nella Valle Po e la sua costituzione è anteriore di quasi 20 anni alla nascita della Diocesi di Saluzzo datata 29 Ottobre 1511; il motivo che determinò il provvedimento fu la distanza dalla Parrocchiale di Martiniana Po: gli anziani, i malati e i bambini non avevano comodità di ricevere i Sacramenti, specialmente nella stagione invernale o nel periodo delle piogge. Fu poi rifatta in stile barocco nel 1735, probabilmente sulle fondamenta del vecchio edificio.

L'esterno si presenta con la tipica forma "a capanna" e la facciata reca un affresco ottocentesco raffigurante San Sebastiano. E' ancora evidente l'antica struttura della cappella antecedente alla costruzione della Parrocchiale. Di particolare interesse il bel portale settecentesco in rovero scolpito.

L'interno dalla chiesa si presenta con pianta a croce latina con navata centrale suddivisa in tre campate uniformi. E' possibile inoltre ammirare la fonte battesimale in stile barocco piemontese del 1739 e un grande quadro della Madonna del 1673.

Nel 1832 iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo cimitero che viene traslocato e benedetto il 09 Agosto 1835 dal Parroco Anghilante. L'antico camposanto annesso alla Chiesa Parrocchiale venne abbandonato dopo la promulgazione delle leggi napoleoniche che imposero il sorgere delle aree cimiteriali fuori le mura e non più a ridosso delle chiese. Le reliquie non furono trasportate nel nuovo cimitero ed il suolo fu ricoperto di terra e vennero impiantate delle piante di gelso. Nell'Ottobre del 1975, durante lavori di sistemazione ed ampliamento di Via Roma, in prossimità della Chiesa Parrocchiale riemersero i resti di decine di abitanti seppelliti nell'antico cimitero.

Nel marzo del 2004 sono terminati i lavori di rifacimento del tetto, un'opera importante con la quale si è provveduto alla completa rimozione e sostituzione delle vecchie travi in legno e delle lose che le ricoprivano. Durante la fase di rimozione si è scoperto che le travi erano ancora fissate con chiodi di legno, risalenti probabilmente alla fine del quattrocento, periodo in cui venne costruita la Chiesa.

Le cappelle

Poco distante dalla Chiesa Parrocchiale sorge la piccola CAPPELLA DI SANTA LUCIA, situata nell'omonimo borgo. Fu costruita nel 1774 grazie alle elemosione dei gambaschesi e benedetta il 30 Ottobre dello stesso anno. Graziosa e da sempre molto curata dagli abitanti del borgo, presenta sulla facciata un dipinto della Santa, opera del pittore Gauteri. All'interno di particolare rilievo è un'ancona della Madonna del Consiglio con San Giuseppe e Santa Lucia effigiata dal pittore Beltramello.

Come consuetudine la Santa è raffigurata con in mano degli occhi, dato che la tradizione racconta di un episodio in cui Lucia si strappa gli occhi. In realtà l'emblema degli occhi sul piatto è da ricollegarsi semplicemente con la devozione popolare che l'ha sempre invocata come protettrice della vista a causa del suo nome (Lucia, Lux, ovvero luce). Santa Lucia è considerata protettrice degli occhi, degli oculisti e viene spesso invocata nelle malattie che che colpiscono proprio gli occhi.

Un'altra cappella degna di nota è la CAPPELLA DI SAN ROCCO dalla caratteristica pianta ottagonale che presenta sul davanti un piccolo portico, realizzato successivamente. La sua costruzione è risalente probabilmente ai decenni successivi alla grande peste del 1630 che colpì tutto il Piemonte decimando la popolazione anche della Valle Po. L'edificio fu eretto ai confini di quello che un tempo era il nucleo abitativo più grande del paese. Fu rifatta nel 1750 e per l'occasione benedetta dal preposto Ottavio Marenco. Nel 1838 la sua facciata fu adornata con il dipinto del Santo, ripitturato successivamente nel 1917.  

San Rocco viene venerato dalla Chiesa Cattolica come protettore dei pellegrini, degli appestati e più in generale dei contagiati. Patrono di numerose città è il santo che ha il maggior numero di luoghi di culto dedicati, a livello mondiale. La tipica forma ottagonale ha origini antichissime: furono i Templari i primi fondatori di chiese ottagonali in riferimento alle otto beatitudini; inoltre è simbolo di risurrezione ed è usato negli edifici religiosi di significato cosmico.

Infine una visita merita anche la CAPPELLA DI SAN DEFENDENTE in frazione Carpenetti, situata sulla quella che era la vecchia strada in direzione Sanfront. E' la più antica delle chiese presenti sul territorio: fu costruita nel XV secolo ed è la più grande delle cappelle. Ampliata dai particolari nel 1778 e successivamente nel 1831 con l'aggiunta di un abside a pianta semicircolare, tantè che venne rinominata anche "Chiesa Nuova". Si credette quindi opportuna una nuova benedizione impartita il 02 Gennaio 1840 dal vice-curato Don Conrero nel giorno in cui la Chiesa Cattolica ricorda il Santo. Al suo interno, degne di nota sono una raffigurazione della Sacra Sindone datata 1885 quale dono degli emigranti del luogo a Marsiglia e un'ancona della Vergine con San Gioffredo e San Defendente opera del Toscanelli del 1778. La Cappella è dotata del campanile la cui costruzione è risalente al 1700 circa (successivamente rifatto) e di un grande portico agreste.
 
San Defendente di Tebe era un soldato della  legione Tebea, sotto l'imperatore romano Massimino. Fu martirizzato con alcuni compagni presso Marsiglia, sul fiume Rodano, perchè non vollero lasciare la fede cristiana. Egli è invocato contro i lupi e contro gli incendi ed è raffigurato in veste di soldato con la spada al fianco.

Piloni votivi

I piloni votivi non son altro che un'antica testimonianza di fede o il ricordo di avvenimenti passati particolari.
Sono cinque i piloni votivi disseminati nel territorio del Comune di Gambasca.

PILONE VOTIVO - Borgo Santa Lucia
Struttura in mattoni, intonacata, ospitante una statua della Madonna. Il pilone non presenta alcuna pittura ed è posto a lato della cappella di Santa Lucia. La popolazione dell'omonimo borgo si preoccupa della sua pulizia e della posa di fiori per la Vergine Maria.

PILONE VOTIVO - Lungo Via Comba Nari - Località Furnas
Struttura in pietra, con tetto in lose, affrescata sia internamente che esternamente. Sulle pareti esterne sono visibili dipinti raffiguranti San Chiaffredo e San Antonio Abate ad opera di un pittore al momento non identificato. Sulla facciata è visibile un motivo decorativo floreale che contorna la nicchia, anch'essa riccamente affrescata.

PILONE VOTIVO - Borgata Tumasin
Struttura in pietra, con tetto in lose, affrescata sia internamente che esternamente. Sulla facciata è visibile un motivo decorativo floreale che contorna la nicchia, anch'essa riccamente affrescata (sebbene gli affreschi si siano deteriorati col tempo. Solo quelli sul soffitto sono ancora ben conservati). I dipinti, datati 1922, sono opera di Martino Antonio che si firmava "pittore di Envie".

PILONE VOTIVO - Carpenetti
Struttura in pietra su cui sono ancora visibili  resti di un'antica pittura esterna. La nicchia, priva di pittura, ospita un quadro della Vergine Maria. Il pilone è stata eretto nel 1900 da Melindo Augusto per un voto alla Madonna (come recita la targhetta posta sul davanti).

PILONE VOTIVO - Carpenetti. Località Tusche
Struttura in pietra che originariamente doveva presentare affreschi su tutti e quattro i lati. Attualmente restano visibili, solo in parte, i dipinti di San Giovanni Battista e di San Pietro ad opera di Giuseppe Gauteri, pittore itinerante del 1800 che ha lasciato vari segni del suo passaggio a Gambasca. In passato la festa del 1 maggio alla Cappella di San Defendente era seguita da una processione religiosa che attraversava tutta la borgata fino a raggiungere il pilone alle Tusche, col tempo purtroppo questa usanza si è persa.

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